venerdì 17 ottobre 2014

Per quale motivo Diluvio è un concorrente ufficiale di X-Factor




Ieri sera Diluvio è riuscito a superare le Home Visit, l'ultimo step di audizioni che lo separavano dall'ingresso ufficiale ad X-Factor.
Di lui abbiamo già parlato in un precedente articolo dove ci siamo soffermati sui primissimi casting, dove aveva esordito cantando un brano dei Sottotono ed entrando nelle grazie di Fedez.

Ma ora il rapper, terzo componente della categoria "Over" guidata da Mika, è andato decisamente over the limits con un'esibizione tanto ruffiana quanto imbarazzante, che mai nessuno si sarebbe aspettato.

Vorrei citare qui, per chi se lo fosse perso (chi l'ha ascoltato se lo ricorda sicuramente), il testo della sua versione rappata di "Can't Hold Us", di Macklemore & Ryan Lewis:

"Indovina come sto questa mattina
faccio colazione con la musica e l'autostima.
Non mi pento di ciò che ho fatto
voglio entrare dentro a X-Factor
con Mika per crescere tanto nella mia vita.
Sono M.A.R.C.O.D.I.L.U.V.I.O.
ho sudato tanto e adesso voglio ciò che è mio
non chiedo tanto corro dietro i miei sogni anch'io
giuro su Dio lo faccio per mio figlio per mia madre per me stesso
e anche se cado giù mi rialzo in piedi lo stesso.

E ora ci siamo, questo è il momento,
voglio far vedere tutto quello che sento,
a me non basta mai, lo dico davvero.
E lo dico davvero..."

Commento a caldo di Diluvio: "ho abbastanza spaccato, dai"
Commento a freddo di Mika: "tu hai fatto schifo"

Ma poi, è entrato. 

Una indegna rappresentazione dell'hip hop romano, oltre che di sè stesso. 

Se voi fosse stati nei panni di Mika, che cosa avreste fatto? 

giovedì 16 ottobre 2014

"Come Brilla", il manifesto della rinascita di Karkadan

Usciamo dalla gossip-zone dei precedenti articoli che segnalavano la presenza di esponenti rap ad X-Factor e a MTV Spit per immergerci in una realtà che non ha niente a che vedere con la spettacolarità televisiva.





È da poco uscito “Come brilla”, il nuovissimo singolo di Karkadan, rapper tunisino che dopo essersi fatto largo nella scena hip hop con i suoi pezzi in arabo-tunisino francesizzato, è ora pronto ad esordire con un album completamente in italiano che segna l'inizio di una nuova rinascita musicale e la fine di un periodo travagliato che l'ha reso protagonista di alcune vicissitudini giudiziarie.

Ma chi si nasconde dietro la corazza del “rinoceronte”, che è il significato del suo nome d'arte?
Sabril Jemel, classe 1983, è un ragazzo che nel 2003 rinuncia alla notorietà di cui già godeva in Tunisia e si trasferisce a Milano, dove porta avanti la sua carriera di rapper cantando nella sua lingua d'origine ma allo stesso tempo denunciando l'ipocrisia e l'integralismo della sua cultura.

Esordisce lanciando il format di live hip hop “Terrorism for rent!” poi diventato una compilation prodotta dalla Virgin francese e Voodoo Records, finchè nel 2009 riesce ad attirare l'interesse del grande Muhammed Alì, che si è concretizzata nella realizzazione di “Ali Bom”, un singolo a lui dedicato in cui emerge anche la passione del rapper nei confronti del pugilato.
Dopo uno street album, collaborazioni italiane ed internazionali, ed esperimenti di contaminazione tra hip hop e discodance, nel 2014 il rapper dà origine alla Karkafam, una crew in cui si raccolgono attorno alla sua figura artisti europei, africani e arabi risiedenti in Italia (alcuni membri: Shanti, Fankam, Distramed, Negro del deserto, FrenkThe Specialist). E poi, l'ultimo progetto: “Ho già mangiato”, il suo primo disco ufficiale interamente in italiano, ed anticipato dal singolo “Come brilla”, prodotto
da Yung Lee Da Finest.



Ma ora, ecco l'altro lato della medaglia.
Se il rap ha illuminato di successi la carriera di Karkadan, allo stesso tempo i suoi recenti problemi con la giustizia hanno gettato ombra sulla sua vita. Il rapper, infatti, ha dovuto scontare a partire dal 2011 due anni e tre mesi di arresti domiciliari per spaccio, e dal 28 novembre 2013 ha vissuto tre mesi e mezzo di reclusione al carcere di San Vittore per possesso di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi da fuoco.

Un percorso piuttosto turbolento che, perlomeno, rende questo rapper autentico e lo autorizza ad affrontare con cognizione di causa temi spesso relegati al fasullo gangsta rap di cui in Italia tanto si parla, e poco si conosce.

sabato 11 ottobre 2014

SPOILER! Il vincitore della terza edizione di MTV Spit è...




Domenica 5 ottobre è andata in onda la prima puntata della terza edizione di MTV Spit, il programma musicale dedicato al freestyle condotto da Marracash e che quest’anno vede schierarsi tra la giuria Guè Pequeno, Max Brigante ed Emis Killa. Una giuria a cui non spetta tanto il compito di decretare quale sia l’MC migliore di ogni battle, quanto quello di trovare delle giustificazioni per promuovere il rapper stabilito vincitore a tavolino, nonostante si dimostri palesemente inferiore rispetto al suo avversario.


Sì, perché se ancora non avete letto gli spoiler che circolano in rete, è arrivato il momento di rivelarvi la verità nuda e cruda: è Nerone il vincitore di questa terza edizione del talent. 


Il rapper milanese, che già l’anno scorso aveva partecipato a Spit venendo stroncato da Fred De Palma alle semifinali, ha ottenuto quest’anno le grazie dei vertici del programma. Così, nella finale della prima puntata della nuova edizione, i giudici si sono trovati in difficoltà nel motivare la vittoria di un Nerone che dopo aver letteralmente bruciato vivo Frenk The Specialist, ha poi incassato la grinta e la determinazione di BLNKAY, campione della metrica.


Come ha osservato giustamente Max Brigante dopo la prima battle, “Nerone è l’attaccante che tutti sanno che è bravo, ma deve ancora fare goal nella finale”. Ma se si fosse trattato di una partita di calcio, sarebbe scoppiato un secondo scandalo calciopoli.


Peccato che uno dei pochi programmi che in Italia riesce a portare il mondo della strada in televisione non possa contare su un meccanismo onesto e meritocratico dove la vittoria di ogni rapper è decretata sul momento in base ad ogni performance.  


Basta pensare che già nella puntata zero della prima edizione di MTV Spit, vennero scattate le fotografie ad Ensi vincitore! 

D’altronde lo spettacolo è lo spettacolo. Chi ha vero talento deve essere capace di dimostrarlo anche fuori dalla gabbia.

mercoledì 1 ottobre 2014

Tra il "diversamente rap" e l'"hooligan del pop": il caso Fedez.

Le qualità che un rapper deve necessariamente avere sono due: essere bravo a parlare degli altri, ed essere capace di far parlare di sé. 
Ecco che Fedez, sebbene preferisca definirsi “diversamente rap”, è riuscito a combinare queste caratteristiche costruendo attorno a sé un personaggio dalle mille sfumature, conquistando sia l’universo discografico con la nuova etichetta Newtopia, sia il mondo televisivo che l’ha accolto come giudice di X-Factor, sia la sfera politica con la sua vicinanza al Movimento Cinque Stelle.




Risale a ieri, 30 settembre 2014, l’uscita di Pop-hoolista, disco che appare agli occhi dei giornalisti come una coloratissima caramella gommosa per dei bambini. Il titolo gioca volutamente con il doppiosenso “populista” e “hooligan del pop”. Sul primo nome ci siamo: questo album così intriso di polemica politica e sociale non può sfuggire alla stessa accusa ripetutamente mossa contro Beppe Grillo e il suo Movimento, per il quale Fedez sta scrivendo una canzone in occasione del raduno del M5S al Circo Massimo di Roma previsto per questo ottobre.

Bisognerebbe invece capire se l’indole ribelle appartenga di più a un “hooligan” o a un teenager che non rispetta il coprifuoco.


Come possiamo intuire dalla copertina, dove Fedez vomita l’arcobaleno, il rapper milanese nel nuovo album ne dice di tutti i colori. Da Veleno per topic, primo singolo, da molti interpretato come dissing nei confronti di Fabri Fibra e Marracash e in particolare rivolto alla loro manager Paola Zukar (“sono il manager di me stesso, non sono una sanguiZukar”), alla pungente critica ecclesiastica in Cardinal Chic, passando per la finta lettera a Barbara D’Urso in Non c’è due senza trash e arrivando alla denuncia sociale del secondo recentissimo estratto Generazione Boh.




Così si commenta su YouTube. Sì, ma la sua personalità tanto complessa quanto contraddittoria è anche innegabilmente interessante.